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L'ASTICELLA DELLE ASPETTATIVE

  • Bioatleta
  • 17 lug 2017
  • Tempo di lettura: 3 min


Solo se ti muovi senza aspettative troverai qualcosa¹.


Porsi un obiettivo è ciò che ci fa correre, mettere nel mirino un nuovo traguardo è ciò che insegue un podista ed è quello che ci consente di allenarci e restare concentrati. Ma come si fa a scegliere un obiettivo?


La nostra società ci ha imposto un continuo bisogno di creazione di aspettative sempre più grandi e di conseguenza quando scegliamo una missione ci creiamo delle aspettative. Non sempre però è utile a stimolarci ma delle volte può essere controproducente.

Nel caso specifico della corsa la classica ansia da prestazione è legata all'obiettivo che ci siamo posti e di conseguenza alle aspettative che ci siamo creati. Per una persona che ha bisogno di stimoli consente di trovare la forza di perseguire la strada intrapresa.

A volte però è necessario abbassare il tiro, e in questo caso magicamente l'ansia da prestazione e lo stress negativo che si è creato sparisce e come per magia arrivano risultati che nemmeno ci aspettavamo.


Ho già espresso il concetto che la gara è il riassunto della preparazione che abbiamo fatto e anche questa volta ho trovato riscontro a questa mia convinzione.

Qualche settimana fa stavo correndo, ero molto nervoso e cercavo nel mio allenamento un momento di evasione alle giornate particolarmente pesan­ti che stavo vivendo. Durante la pausa pranzo mentre svolgevo il mio consueto allenamento ho deciso di rompere gli schemi della tabella e mi sono dedicato solamente a correre ascoltando solo le mie sensazioni e i miei pensieri. Era una brutta giornata, fin dal mattino avevo incontrato persone ombrose e polemiche, le quali mi avevano trasmesso un senso di inadeguatezza. Fatto sta che quando meno te lo aspetti incontri qualcuno che con un semplice sorriso e un “grazie” dà la svolta alla tua giornata.

Stavo percorrendo una strada chiusa a causa di alcuni lavori in corso e vedo in lontananza un operaio che insulta un uomo che stava passando accanto al luogo in cui stavano potando delle piante. Ho immaginato di ricevere il medesimo trattamento al mio passaggio. Tuttavia appena ho visto quale era la situazione ho deciso di saltare il fosso alla mia destra e superare l'ostacolo dei lavori a qualche metro di distanza. Non appena sono stato a pochi metri dagli operai che stavano lavorando, quest'uom

o, dall'aspetto burbero si gira verso di me e incrociando il mio sguardo alza il pollice in senso di approvazione e mi ringrazia sorridendo, regalandomi un raggio di sole nella mia giornata buia.

La gara che stavo preparando ha ancora una volta riassunto la mia preparazione. Mi sono presentato in griglia senza aspettative, sono andato a correre solo per il gusto di farlo e credevo che avrei concluso la gara con un tempo ampiamente superiore a quello dello scorso anno.

Allo sparo sono partito come sempre ma senza sentire alcuna tensione. Il mio obiettivo era divertirmi. Senza immaginare guardo il mio GPS e mi accorgo che sono ampiamente più veloce di ciò che avevo progettato. Non ho fatto altro che ascoltare le mie sensazioni. Stavo bene. Ho deciso di proseguire così.

Non solo ho concluso la gara con un tempo notevolmente inferiore alle mie aspettative ma ho anche fatto ciò che in gergo si dice il personale, il che significa che ho fatto il mio miglior tempo di sempre su quella distanza.

A volte abbassare l'asticella consente di saltare più in alto.


¹OSHO - Vivi senza aspettative. Affrontare la vita con aspettative porta inevitabilmente alla frustrazione, sempre e comunque. L’aspettativa è la causa alla radice della frustrazione. Solo se ti muovi senza aspettative, troverai qualcosa; altrimenti la tua mente pretenderà sempre qualcosa, si aspetterà sempre qualcosa: “Questo dovrebbe essere così, e quello dovrebbe essere cosà”. E nel mondo nessuno deve in alcun modo, corrispondere a ciò che tu pretendi, esigi, consideri giusto.

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