GLI UOMINI VENGONO DA MARTE, LE DONNE DA VENERE¹
- Bioatleta
- 17 lug 2017
- Tempo di lettura: 2 min

Io e mia moglie siamo in ferie e siamo appena arrivati in spiaggia. La prima operazione è l'impianto dell'ombrellone (in questo momento sto decidendo che descriverò il nostro approccio alla spiaggia in un prossimo post) successivamente segue il posizionamento degli asciugamani con relativo impianto di bloccaggio anti-vento.
Mia moglie inizia la comunicazione....:
S: Amore...??
M: si...?
S: hai voglia di bere il caffè?
M: no.
S: ah... io non lo so..
M: vabbé se lo bevi tu lo prendo anche io dai... grazie..
S: ah... devo andare a prenderlo io?
M: quindi la tua domanda era: amore avrei voglia del caffè andresti a prendermelo?
S: si.
Di recente ho letto il libro di John Gray “Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere”. L'autore descrive i differenti modi di comunicare di uomini e donne, o meglio dei Marziani e delle Venusiane e di conseguenza invita entrambi a calarsi nei panni della controparte e vedere il mondo dal punto di vista opposto.
Uomini e donne popolano la terra ma provengono da pianeti diversi e di conseguenza parlano lingue differenti.
Ok già lo sapevo...
Quante volte al bar con gli amici si è riso e scherzato sui battibecchi e le incomprensioni di coppia?
Lo stimolo che la lettura del libro fa emergere è quello di cercare di capire e quindi tradurre ciò che il/la propria/o compagna cerca di trasmettere quando intraprende una comunicazione.
E' incredibilmente difficile ma altrettanto stimolante.
A differenza dei Marziani, il punto di vista delle Venusiane è in costante mutazione, infatti non esiste una traduzione chiara e precisa per ogni singola parola o frase. Ciò che mia moglie mi dice, a parità di parole, ma non di espressione, ha significati differenti a seconda: della stagione, del mese, del giorno e dell'orario in cui me lo dice, ma non solo, ci sono altre infinite variabili che influiscono sul responso della traduzione
Alla domanda: “Amore hai voglia di bere il caffè?” ciò che io ho sentito e recepito è stato: “Amore hai voglia di bere il caffè?”, e di conseguenza, le plausibili risposte sarebbero state: si o no.
ERRORE!
Se fossi stato io a chiederle se avesse avuto voglia di bere il caffè il processo di traduzione avrebbe implicato una serie di domande interne che avrebbero condotto a responsi differenti sia di interpretazione e conseguentemente di risposta. Alcune plausibili domande sarebbero state: perché me lo chiede? Cosa c'è da vedere al bar? Ho forse la faccia assonnata? Vuole che vada a prenderlo? E altre infinite elaborazioni interne che sono al di la della comprensione e immaginazione maschile.
Tuttavia, a parte gli scherzi, la lettura del libro ha stimolato in me un ulteriore processo empatico per cercare di capire cosa desidera e cosa mi vuole dire mia moglie.
Applicarsi a sviluppare empatia e quindi calarsi nei panni delle Venusiane e in particolare della propria moglie è un ottimo esercizio per sviluppare la capacità di intendere il punto di vista altrui, oltre che essere molto appagante dal punto di vista della vita di coppia.
¹ Dal libro omonimo dell'autore John Gray.
Comments